Una falla nel protocollo OpenSSL mette a rischio la sicurezza dei dati

Suscita tuttora grande preoccupazione la scoperta avvenuta pochi giorni fa di una falla (bug in inglese) in un’estensione del protocollo OpenSSL che ha messo a serio rischio la sicurezza dei dati di molti siti internet.
La falla è stata chiamata Heartbleed - Cuore Sanguinante (in contrapposizione al nome dell’estensione che è Heartbeat – Battito Cardiaco) ed è particolarmente grave perché, seppur scoperta di recente, risale a dicembre del 2011.

Il protocollo OpenSSL è una implementazione open source dei protocolli SSL (Secure Socket Layer) e TLS (Transport Layer Security) normalmente utilizzati per la crittografia dei dati in moltissimi siti web.

La crittografia dei dati viene utilizzata quando si scambiano via internet informazioni riservate come nomi utente e password (ad esempio in un sito di e-commerce, in un sito bancario, in un sito di email come Gmail).

Quando navighiamo in Internet, ogni volta che entriamo in un sito nel quale viene utilizzata la crittografia dei dati appare, nella barra degli indirizzi, un lucchetto, ed il nome del sito è preceduto dalla sigla https://.

Circa il 50% dei server web mondiali utilizza Apache Web Server, che a sua volta utilizza OpenSSL. Questo dato ci fa capire quanto il bug OpenSSL possa essere rilevante.

Il bug Heartbleed permette ad un malintenzionato, in maniera del tutto autonoma, di appropriarsi di dati sensibili all’insaputa del navigatore. Tale bug permette di scaricare frammenti di memoria durante lo scambio di dati sensibili. E’ poi facile, per un hacker, trovare nei frammenti dati sensibili come nomi utente o password.

Il problema è stato risolto?

Non appena si è diffusa la notizia della scoperta del bug Heartbleed i responsabili del progetto OpenSSL hanno rilasciato la versione 1.0.1g contenente la correzione al problema.

I principali siti affetti dal problema hanno già provveduto ad aggiornarsi e a risolvere il problema, ma perché tutti lo facciano bisognerà attendere qualche settimana.

Pubblico qui di seguito un elenco aggiornato ad oggi (fonte: Mashable) dei principali siti che hanno provveduto ad applicare la correzione, e che sono, di conseguenza, sicuri. Puoi consultare l’elenco aggiornato sul sito Mashable.

Social Networks
  Affetto dal problema? E' stato corretto? Devo cambiare password?
Facebook Non chiaro Si Si
Instagram Si Si Si
LinkedIn No No No
Pinterest Si Si Si
Tumblr Si Si Si
Twitter No Si Consigliato

 

Altre Compagnie
  Affetto dal problema? E' stato corretto? Devo cambiare password?
Apple No No No
Amazon No No No
Google Si Yes Si
Microsoft No No No
Yahoo Si Yes Si

 

Email
  Affetto dal problema? E' stato corretto? Devo cambiare password?
AOL No No No
Gmail Si Si Si
Hotmail / Outlook No No No
Yahoo Mail Si Si Si

 

Siti di E-commerce
  Affetto dal problema? E' stato corretto? Devo cambiare password?
Amazon No No No
Amazon Web Services Si Si Si
eBay No No No
Etsy Si Si Si
GoDaddy Si Si Si
Groupon No No No
Nordstrom No No No
PayPal No No No
Target No No No
Walmart No No No

 

Video, Foto, Giochi ed Intrattenimento
  Affetto dal problema? E' stato corretto? Devo cambiare password?
Flickr Si Si Si
Hulu No No No
Minecraft Si Si Si
Netflix Si Si Si
SoundCloud Si Si Si
YouTube Si Si Si

 

Altri
  Affetto dal problema? E' stato corretto?

Devo cambiare password?
Box Si Si Si
Dropbox Si Si Si
Evernote No No No
GitHub Si Si Si
Wikipedia (se hai un account) Si Si Si
Wordpress Non chiaro Non chiaro Consigliato

 

Puoi inoltre controllare se un sito che frequenti è vulnerabile o meno usando il tool messo a disposizione dalla McAfee e disponibile a questo link.

Basta semplicemente inserire l’indirizzo web da controllare e premere il tasto Scan.

Se a seguito dello Scan il sito viene segnalato con il messaggio Vulnerability Detected aspetta a cambiare password.

Devo cambiare le mie password?

Come si evince dalle tabelle precedenti, i gestori di alcuni siti dichiarano di non essere stati affetti dal problema, e considerano quindi inutile cambiare password. Altri gestori non si sono chiaramente pronunciati sul problema, lasciando gli utenti in dubbio. Nell’elenco compaiono solo i grossi nomi a livello mondiale.

Cambiare la password utilizzata in un sito è inutile fintanto che esso non sia stato aggiornato. Per questo conviene prima informarsi sullo stato del sito, eventualmente utilizzando il già citato tool della Mcafee o contattando direttamente chi gestisce il sito.

Io consiglio, per precauzione, di cambiare comunque, previa verifica dell’aggiornamento dei siti,  tutte le password in tuo possesso. So che è una cosa fastidiosa, ma ritengo indispensabile che le password vengano gestite secondo queste precise linee guida:

  1. Crea password forti, ovvero di almeno 8 caratteri e che contengano al loro interno caratteri maiuscoli e minuscoli, numeri e segni (come il trattino o il cancelletto, o la chiocciola). Non utilizzare mai nomi comuni, soprattutto se riferiti a persone a te care.
  2. Non salvare mai le password all’interno dei browser Internet o dei programmi di posta.
  3. Non scrivere mai le password su Post It che attacchi al monitor (lo fa il 70 per cento delle persone).
  4. Cambia le password periodicamente, sostituendole con password completamente diverse.
  5. Non dare a nessuno le tue password, neanche a parenti o amici.
  6. Tieni un elenco aggiornato delle password su un file crittografato o su un foglio di carta chiuso in cassaforte.
  7. Non tenere nel tuo computer un file non crittografato contenente le tue password e, soprattutto, non chiamarlo mai password.doc o password.xls.

So che molte delle cose elencate sopra fanno sorridere, ma la mia esperienza mi ha messo troppe volte di fronte a situazioni come quelle descritte.

La tutela della propria privacy vale bene qualche sacrificio!

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