Il termine Wi-Fi (Wireless Fidelity) viene utilizzato nel campo delle telecomunicazioni per indicare una connessione tra dispositivi che avviene senza fili (wireless). E' utilizzata normalmente per connettere computer, tablet e smartphones ad un router per condividere l'accesso ad internet.
Da qualche tempo ci si interroga sui rischi per la salute legati all'utilizzo di apparecchiature che emettono onde elettromagnetiche quali telefoni cellulari e cordless, reti Wi-Fi, forni a microonde.
Il dibattito è interessante, perchè verte su un argomento molto recente.
Si leggono tante notizie allarmistiche che parlano di problemi enormi per la salute. Secondo questi articoli, l'inquinamento elettromagnetico legato all'utilizzo specialmente di cellulari e Wi-Fi può essere responsabile di tumori, insonnia, disturbi della personalità, emicranie e corrosione delle cartilagini.
La medicina ha bisogno di tempo per indagare e capire quanto, effettivamente, certi apparati elettromagnetici possano influire sulla salute umana. E' noto che le statistiche mediche hanno bisogno di tempo per poter affermare con certezza cosa fa male e cosa no.
25 anni fa non esistevano dispositivi mobili che necessitavano di connessione 3G, Wi-Fi o Bluetooth. Tutto ciò che veniva utilizzato dall'uomo nella quotidianità era legato indissolubilmente ad un filo, eccezion fatta per le radio e le televisioni.
Oggi basta camminare per strada per renderci conto di quanti dispositivi che propagano onde elettromagnetiche siano attivi. Fermatevi davanti ad un palazzo e cercate le reti Wi-Fi disponibili.
Sono veramente tante. E pensate che, praticamente ovunque vi troviate, siete sotto copertura di onde 3G e radio.
Effettivamente viene da chiedersi: ma il Wi-Fi fa male alla salute dell'uomo?
Quando parliamo di emettitori, come ad esempio un router Wi-Fi, dobbiamo considerare che le onde elettromagnetiche che da esso si propagano sono più forti in prossimità dell'antenna, e vanno degradando con l'aumentare della distanza. E' facile rendersi conto di questa cosa, perchè tutti sanno che la portata di un ripetitore Wi-Fi è limitata da tanti fattori, il primo dei quali è la distanza. Concorrono alla diminuzione del segnale anche altre variabili quali lo spessore e la quantità dei muri presenti tra il ripetitore e l'apparecchio che si vuole collegare alla rete.
La qualità del segnale Wi-Fi può essere inoltre compromessa dalla concomitanza di altre onde elettromagnetiche presenti nell'etere: è risaputo che accendendo un forno a microonde si creano interferenze con i segnali Wi-Fi, ma solo nelle immediate vicinanze del forno.
Un problema che può comportare decadimento del segnale può essere rappresentato dalla presenza di più ripetitori Wi-Fi (ad esempio il tuo e quello dell'inquilino del piano sopra o sotto) configurati per utilizzare lo stesso canale di trasmissione, ma questo evento è particolarmente remoto.
Molti organismi di controllo hanno investito somme considerevoli per avviare programmi di studio finalizzati a comprendere meglio le eventuali problematiche per la salute dell'uomo collegate all'esposizione alle onde elettromagnetiche.
Tali studi, ad oggi, minimizzano i rischi ed i danni, sottolineando come telefoni cellulari, reti wireless e forni a microonde producano onde elettromagnetiche a bassissima intensità e quindi non nocive.
Sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità sono pubblicate delle domande generiche sui campi elettromagnetici, che potete visualizzare a questo link.
In particolare viene pubblicato un documento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità relativo ai rischi derivanti dall'esposizione a reti wireless disponibile a questo link.
In questi documenti si minimizza il rischio per la salute umana, ma mi preme sottolineare come questi documenti siano datati nel tempo, e non tengano conto del fatto che la diffusione di apparecchiature wireless sia esponenziale nel tempo e che, tra pochi anni, la presenza di ripetitori Wi-Fi sarà a dir poco raddoppiata rispetto allo stato attuale.
Un interessante studio sulla diffusione del Wi-Fi è stato redatto dalla Dott.ssa Speziani ed è disponibile a questo link.
Da quest'ultimo articolo è tratta la tabella sottostante, che mostra l'evoluzione del Wi-Fi in Italia per numero di hotspot dal 2005 al 2015.
Si trovano su Internet tantissimi articoli dedicati al Wi-Fi ed ai rischi che esso comporta per la salute umana. Condivido la preoccupazione di chi sostiene che è troppo presto per poter affermare con certezza che le onde elettromagnetiche generate da apparecchiature che utilizzano la tecnologia wireless non siano nocive per l'uomo. Non condivido gli allarmismi ed i catastrofismi, che sono inutili e dannosi per definizione.
Ritengo però prudente rimanere in attesa di indicazioni più precise, e, nel frattempo, prendere dei piccoli accorgimenti che possano minimizzare ancor più l'impatto delle onde elettromagnetiche nelle nostre case.
Nello specifico, consiglio di:
Forse questi accorgimenti risulteranno inutili e saranno smentiti, nel futuro, da studi più aggiornati. Credo comunque che, di fronte ad una problematica legata a tecnologie così nuove, sia opportuno mantenere un atteggiamento di prudenza.
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